Si è conclusa l'assemblea degli azionisti delle Assicurazioni Generali, che ha approvato il bilancio 2008 chiusosi con un utile di 828,3 milioni (dai 1,4 miliardi del 2007). L'assemblea ha deliberato la distribuzione di un dividendo pari a 0,15 euro in contanti e a 1 azione ordinaria ogni 25 possedute, prelevata dalle azioni proprie in portafoglio, in pagamento dal 21 maggio. I soci hanno soprasseduto alla nomina di un nuovo consigliere di amministrazione mentre hanno rinnovato il consiglio generale della compagnia, organo di alta consulenza, nominando quale nuovo componente Alejandro Valenzuela del Rio, direttore generale e ceo del Grupo Financiero Banorte.
Bernheim: «Non mi ripresenterò nel 2010. Anzi vedremo»
«Vedremo». Il presidente di Generali Antoine Bernheim ha fatto ricorso all'italiano, al termine dell'assemblea, per rispondere a proposito di una sua ricandidatura da parte dei soci nel 2010 alla guida della compagnia, dopo avere annunciato la sua personale intenzione di non ricandidarsi. «Non lo so», ha aggiunto in francese. Tra i soci ci sono anche molti amici, gli è stato fatto notare. «Fortunatamente ho anche amici. Non posso avere solo nemici», ha ribattuto sorridendo.
Poco prima, in assemblea, l'84enne numero uno del Leone di Trieste aveva dichiarato: «Non ho chiesto assolutamente nulla nel 2002 e non mi ero ricandidato nel 2007, anche se poi sono stato eletto, e non ripresento la mia candidatura nel 2010». Forse, aveva aggiunto Bernheim, «questo potrà dare soddisfazione ad alcuni soci, ma non a tutti. Quanto alla mia età non passa giorno che la stampa non ne parli o non pubblichi una mia foto. Se lei sostiene che io sia un rimbambito - così si era rivolto a un azionista - forse avrà ragione a pensarlo, ma magari sono stato molto meno pessimo rispetto alle persone di cui parlava e so a chi faceva riferimento». Applauso dall'assemblea.
Caltagirone: «Due ad non sono troppi. Presidenza? Presto parlarne»
Due amministratori delegati per le Generali "non sono troppi". È questa l'opinione di Francesco Gaetano Caltagirone in merito all'attuale governance del Leone, di cui l'immobiliarista romano è azionista e di recente è stato nominato membro del comitato esecutivo. A chi gli domandava se ritenga opportune le critiche di quanti ritengono sia sufficiente un solo amministratore delegato per la compagnia, Caltagirone ha replicato: «Il campo in cui operano le Generali è esteso, è molto vasto, quindi due amministratori delegati non sono troppi».
Riguardo, invece, all'annuncio fatto dal presidente della compagnia Antoine Bernheim sul fatto che nel 2010 non intende ricandidarsi alla presidenza per il triennio successivo, ma è disponibile a una eventuale chiamata da parte degli azionisti, Caltagirone non ha commentato. «È prematuro, sarà tra un anno». Caltagirone non ha infine escluso di poter continuare ad acquistare titoli Generali. «È un investimento in cui credo», ha replicato a chi gli domandava se aumenterà ancora la propria quota.
Bilancio positivo nel primo trimestre
Il bilancio del primo trimestre 2009 del gruppo Generali risentirà di «significative rettifiche sul portafoglio titoli», ma il risultato finale sarà «in territorio positivo». Lo ha affermato l'amministratore delegato della compagnia, Giovanni Perissinotto durante l'assemblea. «La raccolta premi complessiva è di oltre 18 miliardi di euro - ha detto Perissinotto, ricordando che i dati del trimestre saranno esaminati dal cda il prossimo 13 maggio - ed è sostanzialmente stabile; pochi dei nostri competitors potranno presentare questo risultato. Visto l'andamento della Borsa il bilancio sarà impattato da significative rettifiche sul portafoglio titoli, ma nonostante ciò prevediamo un risultato finale in territorio positivo. In aprile ci sono timidi segnali di ripresa economica e un mercato borsistico meglio orientato, speriamo che questo trend si consolidi nel corso dell'anno».
Bernheim: «Risultati incoraggianti»
«Se non tenessimo conto degli impatti straordinari della situazione finanziaria, l'utile 2008 (861 milioni, ndr) sarebbe stato di circa 3 miliardi, in linea con l'eccezionale risultato» del 2007, pari a 2,9 miliardi. Lo ha sottolineato il presidente di Generali, Antoine Bernheim, all'assemblea dei soci. In particolare - ha ricordato - l'impatto è stato di 2,1 miliardi sul conto economico, mentre le svalutazioni nette su titoli hanno inciso per circa 3,1 miliardi sul patrimonio netto. Pertanto - ha detto Bernheim, - i risultati del gruppo, considerando l'attuale contesto di mercato, sono stati «incoraggianti».
Un eventuale aumento di capitale «non modificherà attuali equilibri»
La solidità patrimoniale delle Generali rende non necessario un aumento di capitale, che potrebbe comunque essere un'opzione per finanziare eventuali acquisizioni se dovessero presentarsi occasioni di crescita esterna. A riconfermare ancora una volta il concetto è stato oggi il presidente della compagnia, Antoine Bernheim, nell'assemblea in corso a Trieste. «Allo stato attuale la nostra compagnia è solida e non ha quindi bisogno di aumenti di capitale. Certo, tenuto conto della situazione di mercato pensiamo che potranno presentarsi delle occasioni di crescita esterna; in questo caso vi proporremo gli adeguati provvedimenti per finanziare dette operazioni». Rispondendo alla domanda di un azionista, Bernheim ha aggiunto che un eventuale aumento di capitali «non dovrà modificare gli attuali equilibri tra i soci».
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